"AeneasRoute" ha ricevuto la certificazione di "Cultural Route of the Council of Europe"
domenica 30 maggio 2021
Questo riconoscimento è stato il punto di arrivo di un lungo percorso di candidatura condotto dal Consorzio “La rotta di Enea” (www.rottadienea.it) e del suo Presidente l’architetto Giovanni Cafiero e dal Comune di Edremit in Turchia, con il sito di Troia, da dove inizia tutta la storia del Mediterraneo, ed il grande Museo Archeologico di Troia, costruito dal Governo turco con un allestimento molto innovativo, ed il sito costiero di Antandros (Altinoluk), all’interno del Parco Nazionale del Monte Ida, da dove Enea iniziò il mitico viaggio che lo avrebbe portato alle foci del Tevere, alla ricerca dell’Antica Madre, da dove proveniva Dardano, il fondatore di Ilio-Troia.
E’ indubbiamente un notevole successo, considerando la difficoltà di collegare 5 Paesi del Mediterraneo, diversi per lingua, religione, tradizioni politiche e culturali, ma uniti da comuni radici che legano le coste del Piccolo Mare Mediterraneo; una di queste radici, particolarmente tenace, nasce dalla “Madre di tutte le storie”, narrata da Omero nell’Iliade, la guerra e la distruzione della città e quindi i ritorni (nostoi) degli eroi, quelli greci alle loro case, come Ulisse, ma dopo viaggi che erano una vera Odissea, e quelli troiani come Enea, prototipo di tutti i migranti, con la sua carica di contraddizioni, alla ricerca di nuove spiagge dove fondare nuove città.
Sotto l’Impero di Augusto, Virgilio compose il poema che, attraverso le tappe del viaggio di Enea e dei suoi compagni, racconta non la storia di una sola città, se pur eccelsa come Troia, ma ci propone l’invenzione del Mediterraneo, descrivendo luoghi e personaggi che sarebbero rimasti, sino ad oggi, a segnare un immaginario collettivo. Basti pensare a luoghi come capo Palinuro, che prende nome dal nocchiero di Enea, a Gaeta, dal nome della sua nutrice, al lago di Averno da dove l’eroe sarebbe disceso, come Ulisse, agli Inferi, per interrogare le anime degli antenati. Non poteva esserci tema più adatto per essere riconosciuto come Itinerario all’origine della cultura europea e, finalmente, il Consiglio d’Europa, lo ha riconosciuto ufficialmente.
Nell’economia del poema Castro rappresenta uno dei momenti di maggiore enfasi sentimentale: nei due versi del libro III, in cui Virgilio racconta la traversata del Canale di Otranto delle navi troiane, dopo la sosta a Butrinto, e l’apparizione, nella nebbia di un’alba fatidica, delle basse coste del Salento (humilis Italia), il nome dell’Italia viene ripetuto per ben tre volte in due versi, nell’invocazione dei compagni di Enea che credono di esser giunti alla meta.
Pensare ad un grande Parco archeologico-letterario del Mediterraneo, che racconti luoghi e tradizioni culturali, può diventare un formidabile strumento di dialogo e di interazione, con la concretezza che soltanto la Cultura può offrire.