Digenis Akritas
mercoledì 7 giugno 2017
Un nuovo eroe sbarca sulla sponda di Castro: Digenis Akritas. Anch'egli viene dall'Oriente, ma non è un eroe del mito troiano come Enea.
Lo ha scoperto un'archeologa medievista, Patricia Caprino, mettendo insieme i frammenti trovati in uno scarico di materiali di età bizantina, sempre nel fondo Capanne.
Una coppa graffita prodotta in Grecia e giunta a Castro intorno alla fine del XII sec., reca l'immagine di Digenis Akritas, eroe del poema epico più noto della letteratura di Bisanzio. Un eroe guerriero, protagonista di prodigi guerreschi ed amorosi e le coppe ne raccontavano gli episodi salienti: quella di Castro ce lo mostra mentre combatte con un drago, armato di una lunga spada e di un pugnale. In Oriente si leggeva il suo poema come in Sicilia o in Francia erano declamate le imprese di Orlando.
Uno studioso della civiltà bizantina del Salento, André Jacob, ci ha fatto sapere che uno dei codici più importanti del poema è stato copiato nel Salento, nel XIII sec., forse nel Monastero di Casole.
Ora la coppa di Castro, l'unica mai trovata in Italia con l'immagine dell'Akritas, conferma questi legami nelle terre di Bisanzio e la ceramista Maria Esposito di Grottaglie (Taranto) ne ha fatto una copia di ricostruzione che sarà posta nel Museo, accanto ai frammenti dell'originale.
Fig. 1: I frammenti con Digenis nel Museo di Castro.
Fig. 2: La copia della coppa con Digenis in lotta con il drago.