Paesaggi del mito
martedì 28 gennaio 2025
Il promontorio iapigio, situato all'ingresso dell'Adriatico, rappresenta un luogo di grande importanza storica e culturale nel Mediterraneo antico. Questo sito, noto come “la bocca del golfo Ionio”, è stato un punto cruciale per la navigazione e le interazioni culturali.
Il paesaggio del promontorio è caratterizzato da elementi naturali significativi che hanno definito nei secoli i confini tra diverse realtà geografiche e culturali. Questi luoghi speciali hanno giocato un ruolo fondamentale nella formazione di miti e pratiche cultuali, diventando "persistent places" o "lieux de mémoire" - spazi capaci di evocare un particolare senso di appartenenza e identità collettiva.
Un elemento chiave di questo paesaggio era l'Athenaion, il santuario dedicato ad Atena, ora identificato archeologicamente a Castro. Questo tempio era parte di una rete di luoghi sacri che includeva santuari simili a Butrinto sulla costa epirota, a Skylletion sul mar Ionio, e a Punta Campanella sul Tirreno. Questi siti erano collegati non solo geograficamente, ma anche attraverso miti e tradizioni, in particolare quelli legati a Ulisse e alla guerra di Troia.
La descrizione di Virgilio nell'Eneide offre una vivida rappresentazione dell'arrivo dei Troiani in Italia, con una precisa descrizione del paesaggio di Castro. Il poeta descrive colline oscure e una costa bassa, un porto protetto da rocce curve, e il tempio di Minerva visibile sulla rocca. Questa descrizione letteraria trova totale riscontro nelle caratteristiche geografiche reali del sito.
Recenti scavi archeologici hanno portato alla luce parti del santuario di Atena a Castro, confermando l'accuratezza della descrizione virgiliana. Le ricerche bio-archeologiche hanno inoltre rivelato che il paesaggio antico era dominato da foreste di leccio e macchia mediterranea, offrendo un'immagine più completa dell'ambiente in cui sorgeva l'Athenaion.
Questo paesaggio storico non era solo un luogo fisico, ma uno spazio carico di significati culturali e religiosi, che ha svolto un ruolo cruciale nelle rotte di navigazione e negli scambi culturali del Mediterraneo antico.
Purtroppo, questo paesaggio storico è stato minacciato ed è forse pericolosamente compromesso da due odiosi fenomeni.
Il primo è il batterio della Xylella fastidiosa, che ha causato una vera e propria devastazione arborea nel Salento, provocando la morte di circa 21 milioni di ulivi. Molti di questi alberi erano centenari, simboli viventi della sapienza di Atena, e sono ora praticamente scomparsi dal territorio.
La gestione di questa crisi è stata caratterizzata da una preoccupante indifferenza da parte delle autorità regionali, che hanno spesso dato credito a teorie non scientifiche, ignorando i suggerimenti – e in alcuni casi – ostacolando i ricercatori competenti.
Poi vi sono all'orizzonte i progetti eolici offshore, che mettono in pericolo i paesaggi marini.
Un gigantesco parco eolico, denominato "Odra", è in fase di progettazione. L'area prescelta per l'installazione di centinaia di pale eoliche è proprio il tratto di mare che caratterizza l’imboccatura del Mar Adriatico. Questo progetto rischia di alterare permanentemente la vista dei monti Acrocerauni e di Corfù, elementi fondamentali del paesaggio descritto da Virgilio e parte integrante della memoria culturale legata a Ulisse ed Enea.
Queste minacce contemporanee rischiano di cancellare anche la ricca stratificazione di memorie, miti e tradizioni che hanno caratterizzato questi luoghi per millenni.
La sfida attuale è quella di trovare un equilibrio tra le necessità di sviluppo e la preservazione di un patrimonio culturale e naturale unico, senza obliterare l'identità di queste terre e delle comunità che da sempre le abitano.
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Estratto da:
Francesco D’Andria, "Paesaggi del mito alle porte dell’Adriatico"
ATLANTE TEMATICO DI TOPOGRAFIA ANTICA
FORME E ASPETTI DEL PAESAGGIO, PERCORRENDO LE STRADE DELL’ITALIA ANTICA
ATTA 35 - 2025